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COVID-19 e Italia
Tra crisi e Opportunità
“Ciò che non mi uccide, mi rende più forte”
- (Il crepuscolo degli idoli, Friedrich Nietzsche, 1888)
Con il panico del Coronavirus nel nord Italia, sento sempre più persone che stanno lavorando in smartworking, fanno la spesa online e sfruttano piattaforme digitali per comunicare e studiare.
Rispetto agli altri paesi, per quanto riguarda l’utilizzo delle piattaforme digitali in ambito scolastico e lavorativo, siamo sempre rimasti qualche passo indietro e, nonostante gli sforzi di alcune coraggiose ed intraprendenti persone per portare il nostro paese al livello degli altri, l’italiano medio è rimasto ancorato alla sua visione del mondo e al suo modo di fare le cose: negando il cambiamento e la globalizzazione che è in atto da decenni, mantenendo la classica mentalità da paesano e sfociando in discorsi ed atteggiamenti xenofobici chiamando il COVID-19 con appellativi come raffreddore cinese ed evitando locali frequentati o gestiti da Cinesi.
Con l’arrivo di questa crisi anche nel nostro “bel paese” la paura ha cominciato a serpeggiare tra le persone, che sono andate in totale Apocalypse Mode, facendo scorte di cibo e “saccheggiando” farmacie e supermercati di mascherine e disinfettanti. Per limitare i contagi, alcuni comuni sono stati messi in quarantena e molte persone si sono quasi barricate in casa. Ma, come diceva una famosa canzone, the show must go on! La cosa più importante durante una crisi non è farsi prendere dal panico, ma reagire e trovare un modo per poter portare avanti le proprie vite. Ed è in questo contesto che proprio quella stessa fetta di popolazione che era quasi avversa alla tecnologia ed al cambiamento, ha cominciato a guardarsi intorno per trovare alternative al loro classico modo di vedere le cose: i datori di lavoro, dove possibile, hanno concesso il lavoro da casa; le famiglie hanno cominciato a fare la spesa online; i professori hanno cominciato a caricare qualche materiale didattico sulle piattaforme digitali ed a prendere contatto con gli studenti per rassicurarli sui loro esami e lauree.
Quindi sono ottimista. Nonostante tutto sono convinto che tutti insieme troveremo un modo per affrontare anche questa crisi, che l’economia riprenderà e che forse riprenderà anche meglio di prima. Noi esseri umani siamo animali resilienti e siamo sopravvisuti a peggio di un raffreddore potenziato. In più, ora abbiamo il vantaggio della tecnologia dalla nostra parte e questo ci permette di restare in contatto, di scambiarci informazioni, di lavorare, di studiare e persino di mangiare restando comodamente a casa nostra.
Ora molte persone stanno assaggiando le potenzialità della tecnologia, forse perché obbligate, è vero, però una volta che anche questo ostacolo verrà superato, il dolce gusto della comodità tecnologica rimarrà comunque impresso a tutte le persone che lo hanno assaggiato e, sono sicuro, che tra un paio d’anni riguarderemo indietro a questo episodio non come il terribile virus che ha messo in ginocchio il nostro paese, ma come il nemico comune che ci ha “uniti” e resi più forti; non come l’inizio di una nuova crisi economica, ma come l’inizio di una nuova era per l’Italia: l’era della vera digitalizzazione italiana.
Articolo originariamente postato su Sollazzo.one